S. Stefano – Mezzana

La Chiesa “S. Stefano” in Mezzana ha origini molto antiche, pur ignorando l’epoca precisa della costituzione della Parrocchia di Mezzana.

Goffredo da Bussero, nell’opera “LIBER NOTITIAE SANCTORUM MEDIOLANI” afferma esistente la Chiesa “S. Stefano” fino dal 1228 e dall’archivio prepositurale di Mezzana risulta fino dal 1236 essere una COLLEGIATA, con a capo un Prevosto, GUIDOTTO.

 Gli Abati di SAN GALLO, di provenienza dall’omonimo Cantone Svizzero, avrebbero concorso con donazioni a formare le rendite a favore della Chiesa, come da antica pergamena, nell’archivio prepositurale, del 12 luglio 1253.

Lo storico CANTU’ attesta che fin da quel tempo la Chiesa Collegiata di “S. Stefano” era capo Pieve di 14 Chiese, ridotte nel tempo a cinque e precisamente: Mezzana, Caidate, Casale Litta, Cimbro con Cuirone, Villadosia con S. Pancrazio. Tale ordinamento ecclesiale delle Parrocchie sopravvisse fino alla ristrutturazione del territorio diocesano in DECANATI (anno 1972).
La Collegiata “S. Stefano” è realtà che ha influito anche sulla vita amministrativa civica, conservando a lungo per Mezzana Superiore la prerogativa di Comune autonomo.
Dal 27 ottobre 1927, il Comune di Mezzana Superiore fu unito con quello di Somma Lombardo in un unico Comune: ora Mezzana è una frazione della Città di Somma Lombardo.
La Prepositurale “S. Stefano” fu più volte restaurata, subendo trasformazioni, anche nello stile artistico, con il predominio attuale dello stile BAROCCO, attraverso abbondanti decorazioni.
Nel 1458, Francesco Visconti, della signoria di Somma, riedificava una parte della Prepositurale e la Canonica annessa: come riconoscimento dell’opera benemerita, dal Papa PIO II otteneva il diritto di patronato della Chiesa di Mezzana.
I14 marzo 1499, Monsignor GASPARE, Vescovo di LODI, consacrò la Chiesa, dopo uno dei vari restauri.

INTERNO DELLA PREPOSITURALE

L’ interno della Prepositurale, lunga 21 mt, larga 10 mt, principalmente in stile barocco, è caratterizzato dall’unica navata, con I’Altare Maggiore e due Alturi Minori laterali.

Le pareti della Chiesa sono decorate con materiale in scagliola.

L’ALTARE MAGGIORE sopraelevato, con il Tabernacolo per la riposizione dell’Eucarestia, in marmo nero di Varenna, e stato costruito dai fratelli GIUDICI, insieme alle 3 Balaustre degli Altari, tra il 1708 e il 1710.

IL TEMPIETTO circolare è stato aggiunto nel 1855, a cura del Prevosto, Don Michele Galli, mentre nel 1864, lo scultore GEROLAMO RUSCA di Monza ha eseguito i 2 ANGELI ADORATORI, in scagliola, ai lati del tempietto.

Nel 1861, l’Altare fu dotato di 2 Cancelli in ferro e il 20 ottobre 1911 fu completato di PRESBITERIO e CREDENZA in legno, opera di artigiani di Seregno, a cura del Prevosto, Don Romildo MEZZERA, che era stato Vicario Parrocchiale presso la Prepositurale “S. Giuseppe” in Seregno.

 

Nell’agosto 1745, la Chiesa è abbellita dal PULPITO in legno, con la rappresentazione della lapidazione di S. Stefano: è opera di GIOVANNI MARTA FRANZOSINO da Intra.

La STATUA del SACRO CUORE, sul lato destro, di GIUSEPPE NARDINI di Milano, dono di Carolina Viganò, è stata inaugurata il 13 agosto 1905.

Nel 1890 si è decorata a stucchi e oro la volta della Chiesa, con alcuni affreschi, come “medaglioni”, raffiguranti i SANTI popolari: S. Giovanna d’Arco, S. Apollonia, S. Antonio Abate, S. Rocco, S. Beata, S. Giulio, Costruttore di Chiese.

FACCIATA DI “S. STEFANO”

La Facciata della Prepositurale restaurata dal Prevosto, DE SALA Francesco (1551-1557) fu decorata con lavori in sarizzo da parte di muratori e scalpellini, dal 9 aprile al 10 luglio 1753: ne sono testimonianza il PORTALE di ingresso alla Chiesa; le PIRAMIDI ornamentali, a livello superiore, la CROCE in ferro, al culmine della Facciata, la BALCONATA trabeata e il rivestimento della base della Chiesa.

IL CAMPANILE

Il Campanile della Prepositurale, con cuspide a piramide, fu edificato nel 1844.

Nel 1850 furono collocate le prime campane.
Nel 1876 la fonderia “Bizzozzero” di Varese fonde un nuovo Concerto di 5 Campane, in re bemolle, con adeguati castelli in ferro e ghisa.
Durante la seconda guerra mondiale, anche le campane di Mezzana furono usate per scopi bellici e furono rifuse e ricollocate sul campanile, durante l’ANNO SANTO 1950, dalla Ditta Ottolina di Seregno, a cura del PrevoSto, Don Giuseppe Selva. L’illustre Parroco ha significato le finalità del nuovo Concerto camapanario nella scritta bronzea, incisa sul “campanone”: “Vox Domini in Virtute; Vox Domini in Magnificentia”, quale messaggio universale di augurio: “La voce possente del Signore risuoni a lode delle cose grandi operate da Dio”.
Il primo OROLOGIO con 2 quadranti venne installato nel 1852, ordinato dalla deputazione Comunale alla Ditta Cattaneo di Castiglione Olona. L’attuale orologio è stato costruito dalla Ditta Trebino di Uscio (Genova) nel 1972.

ARCHITRAVE – ARCO TRIONFALE

In corrispondenza all’ARCO sovrastante l’Altare Maggiore e le relative balaustre, si può ammirare I’ARCHITRAVE con CRISTO CROCIFISSO, tra gli ANGELI.

L’opera completamente in legno, di BERNARDINO CASTELLI di Varese, insieme al BALDACCHINO, fu realizzata, per incarico del Prevosto Campana, nel 1693, come ricorda la data ben visibile, nel fregio terminale, al prezzo complessivo di L. 700.

Il Baldacchino fu rinnovato e inaugurato il 28 dicembre 1906, a chiusura delle Sante Quarant’ore o Giornate Eucaristiche, celebrate dalla Comunità Parrocchiale Mezzanese.

 

ALTARE DEL SANTO ROSARIO
Altare minore, sul lato destro della prepositurale

Edificato nel 1741, al posto dell’antico Altare dedicato allo Spirito Santo, per opera dei fratelli Francesco e Bernardo BURZI di Viggiu, con il concorso di tutta la popolazione mezzanese, animata dal Prevosto del tempo, Don Stefano Peruzzotti.

Nella nicchia superiore all’Altare c’è la statua in legno della beata VERGINE MARIA del Rosario con il Bambino Gesù, scolpita nel 1742 da Giovanni Maria Franzosino da Intra e restaurata nel dicembre del 1987.

I1 7 ottobre 1742, a Mezzana, in riferimento a questo Altare, si eresse canonicamente la Compagnia del Santo Rosario, con l’intervento di Padre Giuseppe Visconti, dei Domenicani di S. Maria delle Grazie in Milano.

Come in ogni Chiesa Cattolica, questo Altare ci insegna ad onorare Maria Santissima, in quanto Madre di Gesu Salvatore e Madre della Chiesa.

Ricordiamo che la vera devozione a Maria non è adorazione (… che spetta solamente a Dio e non alle Creature!) e consiste in tre atteggiamenti:

- nel conoscere I’opera di Maria, a fianco di Gesù Cristo, come risulta dai Vangeli;

- nell’imitare le virtù di Maria, seguendo la parola di Dio;

- nel pregare Maria, perché aiuti la nostra debolezza, soprattutto con il S. Rosario, così caro ai Cristiani autentici e così raccomandato dalla Madonna a S. Domenico, come risulta raffigurato nel palliotto, nella parte inferiore di questo Altare del S. Rosario.

ALTARE DI S. ANTONIO ABATE
Altare minore, sul lato sinistro della Prepositurale 

Fu costruito da LONGHI di Viggiu, nel 1770, in onore di S. Antonio Abate, cioè padre e modello degli Eremiti, che hanno scelto il silenzio del deserto, per pregare e meditare la Parola di Dio, nelle Sacre Scritture, come indica il PALLIOTTO dell’Altare e la SCRTTTA latina, nel fregio dell’ARCO sull’Altare “Quam solitudinem robustus hUbitutor elegit” (che meravigliosa forma di solitudine si è scelto il vigoroso abitante del deserto!).

Nel 1895, al vecchio quadro, si sostituì I’attuale statua del Santo, fondatore dell’ascetismo, cioe maestro di vita austera, di sacrificio e di penitenza,morto piu che centenario, nel 356, dopo piu di 80 anni di solitudine, in Egitto.

S. Antonio fu il SANTO DELLE TENTAZIONI, vinte nel nome di Cristo, con intensa Preghiera. Il nemico o Male gli apparve sotto tutte le forme:angeliche, umane e bestiali.

S. Antonio Abate, Santo popolarissimo, è invocato per la salute del corpo, specialmente contro quella afflizione amara, nota come “fuoco di S. Antonio”.

Nelle campagne è venerato anche come Patrono del bestiame: per questo appare ai suoi piedi il roseo porcellino, come simbolo di salute e di floridità

 

ORGANO ANTICO DELLA PREPOSITURALE

Organo collocato in Cantoria, sopra I’ingresso principale della Prepositurale. in cassa originale di fine Seicento.

Ai lati, due colonne tortili, con intagli fini di vite rampicante, sostengono la trabeazione decorata con testina d’angioletto al centro. Sul fastigio, la statua di S. Stefano, Patrono della Prepositurale.

I1 prospetto (non originale) di 21 canne a cuspide, con ali laterali. Ha una tastiera cromatica di 58 note (D0/1 – La/5) con spezzatura Si/Do.

È caratteristico inoltre per la pedaliera di 17 note (12 suoni reali) piu “terzamano” e “rollante” (staccato) e per la “consolle a finestra” e per registri u manetta, su due file, con “tiratutti”

Organo antico, attribuibile con ogni probabilitj all’organaro P. Francesco BONALANZA o al figlio MARCO ANTONIO, ai quali si deve la costruzione originale, negli anni a cavallo del secolo XVII.

Nel 1753 è stato rinnovato. Nel 1831 è stato restaurato dalla Ditta

PRINA Ferdinando di Monza. Nel 1872, è rinnovato e collaudato dal maestro MARTINOLI di Busto Arsizio, il 10 agosto.